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LE ASTUZIE DELLA VOLPE NON ENTRANO NELLA TESTA DEL LEONE

Prima vittoria stagionale e tre punti pesanti quelli che l’Union mette in saccoccia espugnando il parrocchiale di Rustega nella seconda di campionato.
Schieramento non di molto dissimile da quello dell’esordio casalingo di sette giorni orsono; il Tornado mister Pinato retrocede Battilana sull’esterna bassa di sinistra, asse centrale con Peruzzo e Dal Casti. Posizioni immutate sulla destra con Bellato e Maran, filtro assicurato da Capitan Visentin con Tommasi appena più avanzato e De Barros a sinistra; confermata la coppia d’attacco Campagnolo Pasquale.
Partono di buon piglio i locali bramosi di allungare in classifica dopo il vittorioso esordio in campionato; i ragazzi di Campo San Martino controllano con sufficiente tranquillità ed impensieriscono subito il portiere con una conclusione di Visentin al minuto cinque. Il gioco si sviluppa per lo più nella zona mediana del campo anche se per entrambe le compagini manca la coralità e la fluidità delle azioni.
Il Domenico Savio sceglie la soluzione lunga; al minuto 14 complice un’indecisione difensiva Bonato è libero di calciare, il lob supera Stocco ma si infrange contro il montante della porta ospite.
Alla mezz’ora del primo tempo il pacchetto difensivo provoca nuovamente i sudori freddi a mister Pinato: amnesia generale della quale approfitta Parolin, l’avanti di casa rientra centralmente e viene contrato da Battilana. L’arbitro Borgo ravvisa il fallo e concede il tiro dagli undici metri.
Momento particolare quello del rigore, si potrebbe quasi definire come una pausa drammatica in cui il tempo sembra fermarsi.
Ma anche come un duello, un duello che ai più non sembra così equo ; normalmente l’omino fra i pali parte svantaggiato, così piccolo a difendere una fortezza così grande.
Già tutto vero normalmente. Ma non in assoluto. A volte l’omino diventa un gigante, la fortezza non è poi così grande e avviene il miracolo.
Rincorsa di Valentini, tiro angolato ma Stocco è ora Golia. Grande parata ed il risultato non si schioda.
Sventata la minaccia l’Union inizia a tessere trame più ordinate. Quando la squadra riesce a chiudersi ermeticamente ad a ripartire palla a terra, le caratteristiche di tecnica e velocità dei vari Tommasi e Pasquale vengono esaltate. Ne è la riprova una rapida azione che coinvolge tutti gli avanti portando alla conclusione Pasquale ma Rizzato si fa trovare pronto.

Inizio ripresa sulla falsariga del primo parziale, batti e ribatti a centrocampo ma nessun serio pericolo per i due estremi difensori.
Improvviso ed inaspettato un episodio cambia l’inerzia dell’incontro.
Nel patrimonio genetico dell’attaccante di razza intuizione ed astuzia sono componenti determinanti quanto il genio e la classe: quando mancano spazi e movimenti favorevoli è il fiuto del gol a soccorrere i grandi cannonieri e Pasquale dimora di diritto nella categoria. Minuto sessanta, il “sale attico” guida Dario come un tecnologico GPS in fase di disturbo su una giocata di piede del portiere: la rapace pressione del bomber provoca un fatale momento d’ansia nell’estremo che ritarda il rinvio, palla persa e tentativo di rimediare all’errore ancora più nefasto.
Il direttore di gara che assiste al tragicomico siparietto, decreta la massima punizione e l’espulsione diretta del gabbato.
La seguente esecuzione di Pasquale, tanto efficiente quanto priva di fronzoli , porta l’Union in vantaggio.
Arriva quindi il momento del Cobra Marzaro che rileva Campagnolo al sessantacinquesimo mentre un minuto più tardi Vettore, all’esordio stagionale, prende il posto di Maran.
La reazione degli uomini di Calzarotto non produce nulla di pericoloso complice l’ennesima giornata di grazia di Capitan Gordito Visentin signore assoluto del centrocampo e i ritrovati equilibri difensivi.
La squadra sotto gli occhi compiaciuti dell’intero staff dirigenziale amministra il vantaggio nel migliore dei modi chiudendo i varchi ai ragazzi di casa.
Spiccioli di gara anche per Sir Gianky Lovisetto il cui ingresso in campo precede di poco il raddoppio ospite.
A propiziarlo è ancora una volta una fuga di Pasquale che entrato all’interno dei sedici metri viene steso dal tackle del proprio frustrato marcatore. L’arbitro concede il terzo rigore dell’incontro: con grande generosità Pasquale cede al compagno di reparto Marzaro l’incombenza. Il Cobra sceglie la soluzione centrale e non perdona.
Godiamoci il momento.

Enrico Zevrain