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MOTTINELLO-UCSM

Smarritasi nel mezzo del cammin di sua vita sportiva nella selva di Villafranca e sul colle di Fratte, la compagine di Campo San Martino supera oggi a Mottinello la Porta dell’Inferno ed entra nell’Antinferno. Ma in quale girone accedono i ragazzi di Pinato? Il vostro umile scriba chiede consulto all’imminente dantologo Maretti. “ La palude Stigia spetta ai dissipatori ed indolenti_ sentenzia solenne il precettore di Benigni_ Sia il Quinto cerchio! Privo di Visentin e Campagnolo The Flying coach gioca la carta Vettore quarto di centrocampo in una linea che vede da destra verso sinistra Maran, Lovisetto e De Barros ed affianca Marzaro a Pasquale in avanti; immutata la difesa con Bellato, Brugnolaro, Dal Casti e Battilana a difendere l’incolumità della porta di Stocco. Soporifero inizio di gara. A risvegliare il pubblico oramai abbandonato fra le braccia di Morfeo ci pensa il solito Pasquale; minuto sedici, punizione leggermente defilata sulla sinistra dai venti metri, il cannoniere con destro chirurgico si fa beffa della barriera neroverde ed insacca imparabilmente. Ebbro di gioia papà Franco promette salumi per tutti: Giorgio Cavinato seduto al suo fianco estrae l’agenda e prende nota. Anche dopo il gol le emozioni latitano. Sterile è la replica dei padroni di casa che sembrano non trovare il bandolo della matassa, affidando al solo Trevisan il compito di offendere. L’elettrocardiografo che registra il pathos della partita ha un secondo secondo sussulto al minuto trentasette; il pichichi riceve palla e veste i panni dello slalomista, trasforma l’area di rigore nella 3-Tre di Campiglio, dribbla gli avversari come paletti e viene inesorabilmente steso prima di piazzare la conclusione letale. Rigore indubitabile. Sul dischetto si presenta lo stesso Dario, Giorgio Cavinato è già pronto per aggiungere la voce “ salsicce” nella pagina dell’agenda. Rincorsa, destro ad aprire ma è ottima la risposta di Brotto che legge la traiettoria della palla e permette ai suoi di rimanere nel match. Prima dell’intervallo si fa vivo il Mottinello, battuta dai diciotto metri di Cecchin e palla che esce a lato. Ad inizio ripresa preso atto della giornata opaca del duo d’attacco, Favrin inserisce Scotton e Lancia a dar man forte all’isolato Trevisan. E’ lo stesso numero undici di casa a portare il primo vero pericolo alla porta ospite al minuto quarantanove: punizione mancina dai venti metri ed imperiosa risposta di Stocco. Avvicendamenti anche fra le maglie dell’Union , al minuto cinquanta Baesso rileva un claudicante Marzaro; sette minuti più tardi, un affaticamento muscolare ferma un ottimo Vettore, via libera a Gus De Barros. Il baricentro dei biancorossi si abbassa inspiegabilmente, la pressione del Mottinello non è certo di quelle che mettono alle corde ma la squadra si allunga e troppo spesso ricorre a lanci lunghi per trovare le punte. Al minuto sessantacinque arriva il pareggio ; calcio di punizione da destra in posizione molto defilata, la palla calciata da Trevisan sembra innocua e facilmente controllabile ma la dabbenaggine e la scarsa concentrazione dei ragazzi di Pinato permette al pallone di filtrare fra molte gambe ed insaccarsi beffardo. La frustata in pieno viso sembra ridestare gli ospiti: minuto sessantanove, Baesso offre un prezioso appoggio e si inventa uomo assist, palla bassa di Maran dalla destra sulla quale Pasquale e Gus non trovano l’impatto vincente. Trecento secondi dopo spunto di Pasquale che supera il portiere in uscita ma è costretto a defilarsi,cross basso e provvidenziale salvataggio di Milan con Brotto fuori dai pali. Minuto ottantaquattro, il signor Mirarco sbaglia clamorosamente bersaglio nel giudicare un contrasto tra Bellato e Lancia in area di rigore: la simulazione è evidente ma il perticone fischietto di Treviso decreta la massima punizione. L’esecuzione di Piovesan è perfetta. Sperperato il vantaggio l’Union prova almeno a portarsi sul pari ma sembra mancare della veemenza e della grinta necessarie: l’ultima occasione arriva a pochi minuti dalla fine: primo affondo dell’incontro di Battilana, suggerimento a centro area per Maran che però non trova la coordinazione per colpire, permettendo il successivo rinvio della difesa. L’ ultimo episodio saliente del match vede ancora protagonista l’esterno destro ospite oggi forse troppo nervoso, fallo di reazione ed espulsione diretta. Poi nulla più fino al triplice fischio del direttore di gara ed i cori di gioia sono tutti per i padroni di casa che hanno avuto il merito di crederci molto più dell’Union. I sentimenti di amarezza e delusione manifestati da parte dei supporters a fine gara sono al vero difficilmente confutabili; la squadra vista oggi sembra non imparare dai propri errori , smarrisce certezze invece di saldarle, fatica ad affinare gioco ed assetto. L’evoluzione sembra essersi arrestata e questo è il tarlo di molti: alcuni interpreti danno avvisaglia di stanchezza fisica e mentale. Nessun dramma ovviamente, il campionato è ancora lungo e l’obiettivo è arrivare il più celermente possibile alla salvezza per poi prendersi ulteriori soddisfazioni. E’ bene però non sottovalutare errori ed amnesie commessi nelle ultime settimane di cui si erano visti i prodromi in altre occasioni, frammenti di irrazionalità difficilmente spiegabili se non ricorrendo al concetto di scarsa concentrazione o disattenzione. Pinato e Bisinella hanno già dimostrato di saper lavorare e sapranno prendere il meglio da questo altalenante avvio di campionato analizzando le cose negative; devono esserci fiducia e determinazione. I problemi hanno sempre (?) una soluzione.

Zio Enrico