Quale sport per i nostri figli? Come scegliere tra rette impegnative, orari da conciliare e incertezze sulla reale qualità della pratica e della struttura scelta per svolgerla? Sono poche le famiglie che si sottraggono a questo genere di domande: secondo una ricerca dell’Istat del 2006 (condotta attraverso un’indagine su 24mila famiglie), i bambini tra i 6 e i 10 anni che fanno sport in modo costante nel nostro paese sono il 61,8 per cento, le bambine il 57,1 per cento. Per aiutarvi nel valutare i giusti criteri di scelta, vi proponiamo una breve guida di orientamento.

Sotto esame tre degli sport più praticati dai giovani in questa fascia di età: nuoto, calcio e danza. Ci siamo fatti aiutare da Roberto Del Bianco, consigliere federale della Federazione italiana nuoto e responsabile del settore Istruzione tecnica; da Barbara Benedetti, segretaria nazionale del settore giovanile e scolastico della Federazione italiana gioco calcio; e da Paolo Cianfoni, insegnante e preparatore di maestri della Federazione italiana danza sportiva.

L’importanza dell’istruttore

Il primo elemento di valutazione deve cadere sull’istruttore. È lui che si occuperà del nostro bambino, è lui che deve scegliere gli esercizi più adeguati che lo sappiano divertire e contemporaneamente far muovere in modo corretto, con stimoli diversificati per sviluppare al meglio le sue attitudini e potenzialità.

Ma quali sono gli “indizi” in grado di far capire a un genitore se il bambino è seguito e incentivato in modo corretto? Il primo può arrivare sicuramente dalla formazione. Gli istruttori possono essere di due tipologie: “federati”, ossia aver seguito i corsi organizzati dalle singole federazioni, oppure laureati allo Iusm, l’Istituto universitario di scienze motorie, il vecchio Isef, per capirci. L’ideale sarebbe che l’istruttore possedesse entrambi i titoli, perché oltre la specializzazione sportiva avrebbe una preparazione più generale, con nozioni di pedagogia e psicologia; ma è assolutamente indispensabile che abbia almeno una delle due abilitazioni.

Il clima giusto

Dato che si parla di bambini, sono fondamentali anche il clima e l’atmosfera creati dall’insegnante, che per gli allievi tra i sei e i dieci anni ha soprattutto un ruolo di educatore sportivo: deve spingerli ad amare lo sport, a relazionarsi con gli altri, ad acquisire consapevolezza del proprio corpo. Prima di iscrivere il bambino in una scuola sarebbe bene poter assistere preventivamente a una lezione. Se i bambini si divertono, non stanno fermi e non si annoiano, se ridono e scherzano, siete sicuramente nel posto giusto.